Una Mia "Prima Volta"
Eccomi qua di nuovo a postare dopo un periodo di dura lotta col mio pc, che non ne voleva sapere di funzionare a dovere.
Questo post è in risposta a quello di livelove, che potete trovare qui.
Di "prime volte" memorabili ne ho collezionate davvero poche, ma la "prima volta" che mi torna in mente più spesso è stata quando un mio amico…
…ma forse è meglio partire dall’inizio.
1999/2000: quinto ed ultimo anno all’Università di Padova, poi abbandonata per manifesta inferiorità del sottoscritto.
A quell’epoca ero in appartamento, uno stupendo bilocale con cucinino e bagno microscopici, con altri tre amici.
Totale metri quadri: 42!
Quasi subito conosciamo delle ragazze di un appartamento vicino.
Noi eravamo appunto in quattro, e loro in cinque.
Senza star qui a raccontare tutti i dettagli e i vari intrecci che si erano formati in quel periodo, racconterò un solo fatto.
Era il giorno del mio compleanno e avevamo deciso di fare la cena nella nostra immensa reggia, ospitando un consistente numero di persone in rapporto alle dimensioni disponibili.
Alla fine ci ritroviamo in 17!
A quel tempo ero praticamente cotto, fuso, andato, e chi più ne ha più ne metta, per E., una della ragazze dell’altro appartamento.
Anche lei sembrava condividere tutto ciò, solo che al tempo avevo le classiche fette di prosciutto [larghezza stimata 5 cm!] sugli occhi, per cui, pavido forse più di ora, non l’avevo capito e non mi ero mai dichiarato, continuamente combattuto in questo limbo emotivo, incapace di prendere una decisione sul da farsi.
La serata era comunque trascorsa alla grande. Cibi, e soprattutto bevande non scarseggiavano.
Tanto che lei alla fine rimane lì da noi a dormire, e siccome i letti erano già tutti occupati dai rispettivi proprietari (chi con la morosa, e chi no), si decide io e lei di dormire sul divano.
Appunto.
…
Dormire.
… …
Il giorno dopo ci si vede ancora, ma non cambia nulla… e così fino a luglio, ora di lasciare la reggia.
Da allora ci siamo sentiti per telefono più di qualche volta, ma non ci siamo più rivisti.
E qui viene il bello.
Dopo qualche anno mi capita di andare su questo discorso col mio amico F., il quale, con una schiettezza assoluta mi svela un retroscena che ["ingenuità" mode= on] non mi sarei mai aspettato ["ingenuità" mode = off], ma che ["Tafazzi" mode = on] ragionandoci su non mi sento di biasimare fino in fondo ["Tafazzi" mode = off].
F. mi rivela che lei era anch’essa cotta, persa, praticamente innamorata di me, e che le andavo bene così com’ero, tranne che per un particolare:
ero troppo buono, e lei in quel momento aveva bisogno di uno che fosse in grado di dirle anche di no,
cosa che io molto probabilmente non avrei fatto, poiché l’avrei assecondata in tutto e per tutto.
Per concludere, quella è stata la prima volta che ho realizzato il fatto di essere troppo un "bravo ragazzo", come si suol dire.
Più precisamente è stata la prima volta che ho capito che sono un coglione allo stato brado.
La verità è che mi faccio troppi scrupoli, perché molto spesso non sono sicuro dei miei mezzi… è un lato del mio carattere che dovrei "aggiustare".
Spero di non avervi tediato troppo con questa storia.
Aloha!