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Il Professor Dindiot

Posted by on Sep 29, 2007 in Senza categoria
Direttamente dal sito

BruscoCartoons

eccovi due perle del professor Dindiot:

Lezione di Scienze

# # # #

Lezione di Matematica

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Gitarella a Venessia

Posted by on Sep 26, 2007 in Senza categoria
Compenso la frivolezza del post precedente raccontando, anche con le immagini, la giornata di sabato scorso, nella quale sono andato a fare un giretto per le calli e i ponti di  Venezia con due mie amiche.
Partenza da Verona alle otto e un quarto dopo una levataccia alle seiemmezza e quattrooreemmezza di riposo!
Nonostante ciò arrivo abbastanza fresco e sveglio a prelevarle a casa loro e poi via verso la stazione.
Devo dire che ci siamo trattati bene! Infatti abbiamo preso un Eurostar che comodamente ci ha condotti nella città lagunare.
Prendiamo i biglietti, ci dirigiamo verso i binari e ad un certo punto arriva il treno.
Questo si ferma, ci mettiamo in coda per salire, io afferro la maniglia e noto che mi si sta avvicinando una minuta signora che chiaramente vuole informazioni.

- Scusi, va a Milano questo treno? – mi chiede.
- No, signora, va a Venezia! – le rispondo io, cortesemente.
La sua faccia comincia a quel punto comincia a cambiare.
- Ma non ferma a Milano!? – mi chiede ora visibilmente preoccupata.
- No, signora, Milano è dall’altra parte!- le dico, e intanto mi ero un’attimo seccato.
Ma lei non demorde e mi chiede:
- Ma non ferma a Lambrate!?
- NO! – le rispondo seccamente a quel punto, e salgo diretto sul treno.

Capisco l’ignoranza che regna sovrana al giorno d’oggi, ma non sapere neanche che Verona è a metà strada, o geograficamente, si trova tra Venezia e Milano, mi sembra eccessivo!
A questo punto mi chiedo come abbia fatto ad arrivare fino a Verona! Si sarà persa!
Comunque sia, mi dirigo verso i posti assegnatici e racconto l’accaduto alle ragazze.
Ci siamo fatti proprio quattro belle risate!
Piccola parentesi in treno: noi tre ci eravamo sparsi negli otto posti vicini, dato che la carrozza era semivuota così eravamo anche più comodi.
No che a Vicenza salgono due coppie di anziani giapponesi con una guida (peraltro molto scazzata!) diretti anche loro verso Venezia, a cui erano stati assegnati proprio i cinque posti rimanenti.
Dopo i primi attimi di smarrimento riguardo ai posti suddetti, spieghiamo che erano esatti, ma che, appunto, ci eravamo messi "un po’ comodi". Alla fine le due coppie si siedono insieme e noi tre con la guida.
Ma le sorprese non erano finite: giunti quasi alla stazione compare di fianco a noi l’Orient Express, che con le sue carrozze blu ed ornate con scritte e fregi dorati ci salutava e ci dava il benvenuto a Venezia.
Una volta scesi ci incontriamo con la cugina di una delle due mie amiche ed iniziamo il nostro giro per le vie e i quartieri meno conosciuti, ma per questo non meno belli, della città lagunare.

DSCN1108Che dire, una città che vive con e per l’acqua, e che le previsioni più attendibili danno per sommersa nel giro dei prossimi decenni.
Spero proprio che si sbaglino.
Intanto stanno costruendo il MOSE, una struttura che dovrebbe salvare la città almeno dall’alta marea, ma su di esso si concentrano molte polemiche.

DSCN1114Questo è uno dei pochissimi (credo ne siano rimasti solo tre) squèri, che con il loro piccolo cantiere costruiscono ancora le gondole, le tipiche imbarcazioni veneziane.
Esse sono costruite con una tecnica tale che un buon gondoliere quasi non fa sforzo, dato che la barca va avanti da sola.

DSCN1115Questa è la banchina sul canale della Giudecca.
Le zone come questa, cioè i marciapiedi con le case da un lato e il mare dall’altro, vengono chiamate "fondamenta".
Sinceramente l’origine di tale nome mi rimane sconosciuta…
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DSCN1119

Carinissima questa sobria casetta racchiusa da due stupendi palazzi. I balconi sembrano composti con del pizzo!
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DSCN1121E che dire di questa casa completamente avvolta dall’edera!
Bellissima, indubbiamente, ma non oso immaginare alla quantità di insetti che ospiterà!

DSCN1123Preferisco di gran lunga questa. Decisamente meno impegnativa!
Nota: le due case sono molto vicine tra loro, lo si può dedurre dalla foto precedente.
Che siano in gara tra loro? Mah!
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DSCN1127

Camminando per Venezia può capitare di passare per  alcune calli strettissime!
E questa non era la più stretta!
Da claustrofobia!
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DSCN1130Uno stupendo pastore maremmano perfettamente adattato alla vita lagunare.
Sono molti i cani, soprattutto randagi, e gatti, che vivono a Venezia.
Questi ultimi fanno vita solitaria come al solito, mentre i cani (con padrone) si adattano molto bene al fatto di andare in giro con la barca.

DSCN1138Se non fosse per l’acqua al posto della strada si potrebbe quasi dire di essere di fronte ad una via di Napoli.
Tipico esempio della capacità di adattamento umano.
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DSCN1140Vedere un matrimonio a Venezia penso che sia una delle cose più romantiche che ci siano!
[ATTENZIONE: ho detto VEDERE un matrimonio, non SPOSARSI!]
Peccato che le mie compagne di camminata non abbiano avuto delle gran parole di elogio per la sposa, soprattutto per la sua pettinatura… sarà stata un po’ di invidia?

DSCN1142E questa è la foto della zona del ponte della Tetta, una zona in cui nei secoli scorsi le donne di un certo mestiere esponevano la loro mercanzia al palese scopo di attrarre clienti alla ricerca di compagnia.

DSCN1148Come ogni viaggio anche questo è giunto alla fine, e dopo i saluti con la "cugina" siamo saliti sul treno che ci ha riportati a Verona.
Ma sul ponte che collega Venezia alla terraferma il sole ha voluto salutarci come sempre a modo suo.
Peccato solo che all’orizzonte ci fosse Marghera, che intanto ci salutava anch’essa a modo suo.

Ghi sbocio!


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IBIS 2007

Posted by on Sep 25, 2007 in Senza categoria

Ritorno ad aggiornare un po’…

I più attenti ed assidui frequentatori di questo blog (credo di poterli contare su una mano… ) avranno forse notato la presenza di un banner blu a fondo pagina.
La settimana scorsa infatti, a causa di uno slancio di narcisismo dovuto probabilmente al recente restiling che ho apportato al blog, ho deciso di candidarmi appunto all’IBIS 2007, una manifestazione che ogni anno ne esamina migliaia in giro per il web italiano (credo…) e poi premia i migliori delle varie categorie.
Poiché il termine era scaduto il 17 settembre scorso, ma è stato prorogato fino al 31, e sinceramente anche perché non ho niente da perdere, ho deciso di candidarmi al concorso.
Chissà… magari potro a casa qualcosina…
Se vi va iscrivetevi anche voi, non fa male!

Rabbrividisco dinnanzi alla frivolezza di questo post…  brrrrrrr!

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WDSL is coming

Posted by on Sep 17, 2007 in Senza categoria
Finalmente stamattina sono andato a firmare il contratto che porterà finalmente la WDSL a casa mia, dato che è ormai certo che di qui la broadband di Telecom Italia non passerà mai.
Ora devo solo aspettare che passi il tecnico che dovrà verificare la fattibilità dell’impianto (una pura formalità, dato che lo sarà al 99,99%), e la successiva installazione.
E allora potrò finalmente dire addio ai tempi morti che l’attuale linea mi costringe a sopportare finché si caricano le pagine, ai tempi biblici che mi occorrono per vedere un video su YouTube e al canone bimensile di 35 euro circa che paghiamo per la linea ISDN (che viaggia solamente il doppio rispetto alla normale linea analogica).

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La strana frase di Neil Armstrong

Posted by on Sep 16, 2007 in Senza categoria
Il 20 luglio 1969 il comandante del modulo lunare Apollo 11 Neil Armstrong fu il primo uomo che mise piede sulla luna.
Le sue parole appena sceso sul suolo, "Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un passo da gigante per l’umanità", furono trasmesse alla terra e ascoltate da milioni di persone. Ma appena prima di rientrare nel LEM, fece un’enigmatica esclamazione:
"Buona fortuna, signor Gorsky."
Molte persone alla N.A.S.A. pensarono fosse una citazione che riguardasse un cosmonauta rivale sovietico; comunque, dopo aver controllato, si accorsero che non c’era nessun Gorsky nelle liste (sia russe che americane) del programma spaziale. Negli anni seguenti molti giornalisti chiesero ad Armstrong cosa significasse quella frase, ma il cosmonauta si limitava semplicemente a sorridere.
Il 5 luglio 1995 a Tampa Bay in Florida, nella conferenza stampa dopo un discorso, un reporter rifece la domanda, ormai vecchia di 26 anni, ad Armstrong. Finalmente questa volta Armstrong rispose.
Il signor Gorsky era morto, così l’astronauta pensò fosse arrivato il momento di rispondere alla fatidica domanda.
Nel 1938, quando era un ragazzino di una piccola città del Midwest, stava giocando a baseball con un amico in cortile. Il suo amico colpì la palla, spedendola nel giardino dei vicini. La palla atterrò proprio di fianco alla finestra della camera da letto della casa. I suoi vicini erano il signor e la signora Gorsky. Come fece per raccogliere la palla, il giovane Armstrong udì la signora Gorsky urlare al marito:
"Un pompino! Tu… vorresti un pompino??? Ti farò un pompino quando il ragazzo della porta accanto camminerà sulla luna!!!"

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Eccesso Di Fiducia

Posted by on Sep 13, 2007 in Senza categoria

Non mi ricordo come ho fatto ad arrivare qui. La luce è forte ed illumina oggetti che non riconosco, che potrebbero essere qualsiasi cosa, il luogo stesso potrebbe essere qualsiasi, tanto la mia testa è intontita. Pian piano la vista mi si offusca di nuovo e ricado nel sonno più profondo, con migliaia di pensieri che mi turbinano in testa ma che non capisco, perlopiù sensazioni indefinite, luci e rumori strani che a poco a poco si spengono finché perdo coscienza di nuovo.

Mi risveglio dopo non so quanto tempo, potrebbero essere passate ore, giorni. Ma la mia testa va meglio. Ora capisco di essere sdraiato su di un letto. Osservo la figura accanto a me, sembra un’infermiera. Il cappellino che ha in testa, di stoffa verde ripiegata che sembra quasi carta, mi è familiare. La guardo meglio: è proprio un’infermiera, e sta trafficando attorno al mio braccio. Lei mi guarda, sorride e mi dice: – Buongiorno! –

Provo a risponderle, ma la bocca si muove senza che ne esca alcun suono. A quel punto mi accorgo che c’è veramente qualcosa di strano. Sento qualcosa in gola, come se avessi ingoiato un collo di bottiglia e mi si fosse incastrato a metà strada.

- Non cercare di parlare -, mi dice, mentre ha finito di trafficare col mio braccio, – non puoi farlo. -

Dice di chiamarsi Linda e di essere una delle infermiere che si occuperanno di me nei prossimi tempi.
Mio Dio! E’ proprio un’infermiera! Allora vuol dire che sono in un ospedale! Dio Santo! Che ci faccio in un ospedale? Come ho fatto ad arrivare fin qui? Perché? Provo a pensare, ma la mia testa comincia a farmi un male cane. Chiudo gli occhi… niente. Solo confusione e sensazioni che non capisco, come se non fossero mie, ma qualcosa di estraneo alla mia mente.

Penso allora all’infermiera, lei almeno ha qualcosa di familiare… Come ha detto che si chiama?

Linda? Sì, proprio Linda…, ma… CAZZO!!! La mia ragazza si chiama Linda!

Vorrei gridare, ma so che non posso, allora sgrano gli occhi in preda alla disperazione.

Perché non sei qui? Dove sei?

Mi guardo intorno e con uno sforzo terribile giro la testa di lato, ma non vedo nessun altro, solo un altro letto vuoto, una sedia ed un tavolino minuscolo.

A quel punto entra un medico e l’infermiera di prima e mi vengono accanto.

Con un altro incredibile sforzo giro la testa verso di loro.

Mentre si avvicina cerco di studiare la sua espressione.

Ha un viso cordiale, ma qualcosa non mi convince.

E attacca a parlare:

- Salve, ragazzo. Ti do del tu perché potresti essere benissimo mio figlio. Vengo subito al dunque: stanotte sei stato vittima di un incidente stradale e la tua situazione presenta una certa gravità, anche se è in netto miglioramento. La tua ragazza però non si è fatta quasi nulla; aveva le cinture allacciate e l’airbag le ha protetto la testa, mentre tu invece non le avevi e l’airbag non si è gonfiato del tutto. Nell’impatto hai urtato violentemente il volante con la gola e hai sfondato il parabrezza con la testa. La schiena inoltre ha subito un forte trauma e hai entrambe le gambe spezzate. Abbiamo dovuto effettuare una tracheotomia perché, nonostante fossimo stati avvertiti in tempo dalla tua ragazza, stavi rischiando di soffocare. Per quanto riguarda la schiena, le lesioni non sono molto gravi, ma per un po’ di tempo non riuscirai a camminare. Potrai recuperare solo col tempo, seguendo scrupolosamente un adeguato programma di fisioterapia e di rieducazione, ed alla fine tornerai come prima.

Mentre il medico snocciola la diagnosi, penso a Linda che per fortuna non si è fatta male e comincio pian piano a ricordare che cosa è successo ieri sera.

Avevo bevuto un po’, ma mi sentivo nel pieno delle mie facoltà, o almeno così credevo. Io e Linda, con i nostri amici, eravamo andati a ballare in una discoteca sul Lago di Garda. Ricordo che siamo usciti e stavamo tornando a casa sull’autostrada. Stavamo ridendo e ascoltavamo la musica ad un livello sostenuto.

Non mi ero accorto di non avere allacciato le cinture, è un’abitudine che non ho.

Poi all’improvviso ricordo una gran confusione, il dolore alla gola, alla testa e alle gambe, quindi più nulla. Almeno fino a quando mi sono svegliato su questo letto.

La gola comincia a bruciarmi, ma quello che mi brucia di più è di non aver allacciato le cinture ieri sera. Ho posto sempre troppa fiducia nell’airbag, convinto anche che queste cose dovessero succedere solo agli altri. Ora sono convinto che non è così. E’ capitato a me ed ora non posso più farci niente. Posso solo sperare di recuperare il prima possibile. So che non sarà facile, ma ora non voglio pensarci.

Il medico e l’infermiera mi fanno i migliori auguri di guarigione e se ne vanno fuori.
Ora sono solo.

Chiudo gli occhi e penso a Linda e mi chiedo fra quanto la potrò rivedere.
Ad un tratto sento una mano che tocca la mia.

Riapro gli occhi ed è proprio lei, più bella che mai, con un piccolo cerotto sulla tempia.

Vorrei dirle che mi dispiace, che la amo tanto e che dovremo essere d’ora in poi ancora più uniti, ma lei mi fa segno di non parlare e si china su di me dandomi un bacio sulla bocca.

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Storia Di Una Formica

Posted by on Sep 12, 2007 in Senza categoria

Storia di una formica

Tutti i giorni, molto presto, arrivava in ufficio la Formica produttiva e felice.

Là trascorreva i suoi giorni, lavorando e canticchiando una vecchia canzone d’amore.
Era produttiva e felice ma, ahimè, non era supervisionata.
Il Calabrone, gestore generale, considerò la cosa impossibile e creò il posto di supervisore, per il quale assunsero uno Scarafaggio con molta esperienza.
La prima preoccupazione dello Scarafaggio fu standardizzare l’ora di entrata e di uscita e preparò pure dei bellissimi report.
Ben presto fu necessaria una segretaria per aiutare a preparare i report, e quindi assunsero una Ragnetta, che organizzò gli archivi e si occupò del telefono.

E intanto la formica produttiva e felice lavorava e lavorava.

Il Calabrone, gestore generale, era incantato dai report dello Scarafaggio supervisore, e così finì col chiedere anche quadri comparativi e grafici, indicatori di gestione ed analisi delle tendenze.
Fu quindi necessario assumere una Mosca aiutante del supervisore e fu necessario un nuovo computer con stampante a colori.


Ben presto la Formica produttiva e felice smise di canticchiare le sue melodie e cominciò a lamentarsi di tutto il movimento di carte che c’era da fare.

Il Calabrone, gestore generale, pertanto, concluse che era il momento di adottare delle misure: crearono la posizione di gestore dell’area dove lavorava la Formica produttiva e felice.
L’incarico fu dato ad una Cicala, che mise la moquette nel suo ufficio e fece comprare una poltrona speciale. Il nuovo gestore di area disponeva di un terminale, ma di lì a poco ebbe bisogno di un nuovo computer e quando si ha più di un computer è necessaria una Intranet.
Il nuovo gestore ben presto ebbe bisogno di un assistente (Remora, già suo aiutante nell’impresa precedente), che l’aiutasse a preparare il piano strategico e il budget per l’area dove lavorava la Formica produttiva e felice.

La Formica non canticchiava più ed ogni giorno si faceva più irascibile. "Dovremo commissionare uno studio sull’ambiente lavorativo, un giorno di questi", disse la Cicala.

Ma un giorno il gestore generale, al rivedere le cifre, si rese conto che l’unità, nella quale lavorava la Formica produttiva e felice, non rendeva più tanto.
E così contattò il Gufo, prestigioso consulente, perché facesse una diagnosi della situazione.
Il Gufo rimase tre mesi negli uffici ed emise un cervellotico report di vari volumi e di vari milioni di euro, che concludeva: "C’è troppa gente in questo ufficio." E così il gestore generale seguì il consiglio del consulente e licenziò la Formica incazzata, che prima era produttiva e felice.

Morale:

Non ti venga mai in mente di essere una Formica produttiva e felice. E’ preferibile essere inutile e incompetente. Gli incompetenti non hanno bisogno di supervisori, tutti lo sanno.

Se nonostante tutto sei produttivo, non dimostrare mai che sei felice. Non te lo perdoneranno.

Inventati ogni tanto qualche disgrazia, cosa che genera compassione.

Però, se nonostante tutto ti impegni ad essere una Formica produttiva e felice, mettiti in proprio, almeno non vivranno sulle tue spalle calabroni, scarafaggi, ragnetti, mosche, cicale, remore e gufi.

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Addio Luciano!

Posted by on Sep 7, 2007 in Senza categoria
Addio Luciano!

# # #

tu che hai reso grande te stesso

e che hai reso grande l’italia

e mi rendi fiero di essere italiano

tu che hai lottato fino alla fine

goditi l’ultimo tuo spettacolo

da lassù

ma stavolta

da spettatore

# # #

Addio Luciano!

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Ciao Gigi!

Posted by on Sep 5, 2007 in Senza categoria
Ciao Gigi!

# # #

non ci sono parole

solo una gran tristezza

uno dei personaggi più genuini della televisione

che se ne va

in silenzio

# # #

Ciao Gigi!


E’ disponibile in rete un guestbook dove mettere un messaggio da dedicare a Gigi.
Lo potete trovate qui.

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Venet&nglish

Posted by on Sep 4, 2007 in Senza categoria

Concorso Venet&nglish

L’incontro tra il Veneto ed il mondo anglosassone attraverso la lingua…

BREAD TO BREAD, WINE TO WINE
Pan al pan, vin al vin
BUT DO YOU WANT TO PUT?
Ma vuto metare?
YOU SAY?
Disito?
YOU ARE LOOKING AT THE HAIR
Te sté a vardare el caveo
RUN, GO THERE
Cori, va là
TEAR DOWN THE CREST
Caea ea cresta
THIS DICK
’Sto casso
BUT WHAT ARE YOU BACK TO MAKE?
Ma cossa sito drio fare?
BUT WHO’S FORCING YOU TO MAKE IT?
Ma chi xè che teo fa fare?
I AM DEAD TIRED
So’ stanco morto
TODAY IT’S NOT THE DAY
Ancò no a xè giornata
AND GIVE IT TODAY, AND GIVE IT TOMORROW
E dage ancò, dage doman
NO DICK’S FUCKING ME
Non me ne ciava un casso
WE ARE ON THE HORSE
Semo a cavalo
I’M SO HUNGRY THAT I CAN’T SEE
Go na fame che no ge vedo
I’VE GOT TWO CHESTNUTS
Ge ne go do maroni
DIE OF A SHOT
Mori da un colpo
LISTEN HERE
Scoltame qua
NOW I’LL PIG
Deso porcheso
PIG AND OUT
Porco e fora
PUSSY FACE
Muso da mona
YOU ARE COMPLETELY IDIOT
Te si tuto ebete
IDIOT RACE
Rassa de ebete
NOW THERE ARE DICKS
Desso i xè cassi
TAKE IT SLOWLY WITH CHRIST TO AVOID UNDOING THE PROCESSION
Pian col Cristo che a procesion se desfa
GO AHEAD WITH CHRIST OTHERWISE THE PROCESSION GETS CROWDED
Vanti col Cristo che a procesion se ingruma
HE IS AS UGLY AS CHOLERA
El xe brutto come el coera
HE IS AS DIRTY AS MUD
El xe onto fa el paltan
THERE’RE NO SAINTS OR MADONNAS
No ge xe ne santi ne madonne
THERE’S NOT EVEN A DOG
No ge xe gnanca un can
THE ASS, THE TIME AND THE LORD MAKE WHATEVER THEY WANT
Cueo, tempo e siori faqueo che voi iori
THE SUN EATS THE HOURS
El soe magna e ore
HE WHO DOESN’T DEFECATE BURSTS
Chi no caga sciopa
THAT IS I’LL EXPLAIN TO YOU
Cioè te spiego
DO YOU KNOW? (WILL YOU EVER KNOW?)
Seto ti? (poito mai savere?)
IT’S MADE OF REAL PLASTIC
Xe de plastegon
CAUGHT WITH THE BOMBS
Ciapà co e bombe
I WOULD HAVE A SHADOW (I’D DRINK A LITTLE SHADOW)
Me faria na ombra (beria ’na ombreta)
YOU MAKE ME GET MILK TO THE KNEES
Te me fe vignere el late ai xenoci
YOUR MOTHER IS A COW (letterally YOUR SEA COW)
To mare vaca
I’D EAT SHIT
Magnaria na merda
YOU GOT IT ON THE TEETH
Te a ghè ciapà sui denti
HE IS A KISSPEW
El xe un basabanchi
I BEAT YOU LIKE A PERSIMMON
Te bato come un caco
POOR PUSSY
Poro mona
PEARS HEAD
Testa da peri
UNCLE DOG!
Zio can!
PIGGY EVA
Porca Eva
GO AND SHIT
Va cagare
WHAT TWO BALLS I’VE GOT
Che do bae che gò
DON’T BREAK MY BALLS
Non romparme i coioni
EAT STONES
Magna sassi
PIG DOG (DOG PIG)
Porseo can (can porco)
DOG ENTRAILS
Bueo can
COMING BY BYKE I MAKE LEG!
Vegnendo in bicicleta fasso gamba!
YOU SPEAK LIKE A PRINTED BOOK!
Te parli come un libro stampà!
DON’T LOOK FOR CRUMBS IN THE BED!!
No sta ndare in cerca de fregole par el leto!!
I’M THE LAST WHEEL OF THE CHARIOT
So l’ultima roda del caro
IT’S EASY TO BE GAY WITH THE OTHERS’ ASS
Xe fassile fare i fenoci col culo dei altri
EVENING THE DOOR
Sèra la porta
DOG FROM THE GRAPES!
Can da l’ua!
IT’S A BURNING VALLEY!
Xe na val che se brusa
WHICH GOD TAXI DRIVER!
Che Dio t’assista!

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