Posted by on May 27, 2008 in
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Oggi il mio blog compie esattamente un anno di vita,
e arrivati a questo punto è tempo di fare un po’ di bilanci.
- 4978 visitatori. Non molti rispetto ad altri blog,
ma comunque si tratta di più di 13 accessi al giorno,
molti dei quali fatti da me nei primi tempi;
- 373 commenti. Vale a dire poco più di uno al giorno.
Nell’ultimo anno com’è cambiata la mia vita?
Grazie a Splinder ho conosciuto persone interessanti
e altre meno.
Ho visitato tantissimi blog, ne ho visti
nascere e alcuni chiudere, altri che sono diventati
un mio punto di riferimento ed altri che per varie
ragioni ho via via abbandonato.
Ma comunque voglio dedicare un grazie a tutti a quelli
che anche solo una volta sono passati di qui, e che magari
non hanno lasciato commenti perché non piaceva loro
l’argomento, o non lo trovavano degno di essere commentato.
Del resto non si può piacere a tutti, e non sempre è necessario
lasciare un segno.
Vedendo il blog come una sorta di diario moderno in cui
la gente lascia le proprie idee, i propri pensieri,
le proprie emozioni, mi viene in mente una frase che
ho sentito recentemente in televisione:
"Una volta ci si arrabbiava se ci leggevano il diario,
oggi ci arrabbiamo se non lo legge nessuno."
Tag:un anno di blog
Posted by on May 23, 2008 in
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In tempi in cui le cosiddette "morti bianche", cioè gli incidenti sul lavoro, sembrano ormai farla da padrone nelle cronache giornalistiche, voglio segnalare una speciale classifica stilata recentemente da una speciale commissione di studio sulla legge 626.
Ed ecco i risultati:
4° classificato

3° classificato

2° classificato

…
Ma prima di passare al vincitore, voglio citare alcune situazioni che da sole si sono meritate un premio particolare.
Laurea ad honorem

Menzione speciale della Giuria

Premio speciale della critica, "Apoteosi"

Ed infine il vincitore
Tag:sicurezza sul lavoro
Posted by on May 20, 2008 in
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Per la serie "Falla Girare, puntata n°8349", pubblico la catena che mi ha passato Alessandra, alias tramgirl.
Istruzioni per l’uso:
1 – Indicare il Blog che vi ha nominato e linkarlo;
2 – Inserire le regole di svolgimento;
3 – Scrivere sei cose che vi piace fare;
4 – Nominare altre sei persone che proseguano la catena;
5 – Lasciare un commento sul blog dei sei bloggers prescelti.
Passiamo già al punto n°3, visto che i primi due li ho già fatti.
Allora, sei cose che mi piace fare:
1. uscire con gli amici nel week-end;
2. continuare a controllare se qualcuno ha lasciato commenti, anche inutili, sul mio blog;
3. rigirarmi nel letto di continuo sapendo che non devo fare nulla o andare da nessuna parte… almeno per le prossime tre-quattro ore… e addormentarmi e svegliarmi e riaddormentarmi…;
4. andare al lavoro (anche se a volte è dura, lo ammetto);
5. guardare le scie che lasciano gli aerei nel cielo e seguirne uno col binocolo fino a non riuscire più a vederlo;
6. bere un buon bicchiere di vino rosso.
Ed ora le nominations:
iridefelice, Tonica, Mile83, oulaya, Artemisia1975, dafnefairy.
Forza, si comincia!
Tag:falla girare
Posted by on May 11, 2008 in
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Questo post è dedicato a:
- coloro che hanno figli;
- chi non ne ha, ma li vorrebbe avere;
- quelli che non ne hanno e sono contenti di non averne.
Tag:figli
Posted by on May 6, 2008 in
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tratto da l’Arena, quotidiano di Verona.
VIOLENZA IN CENTRO. Quattro giorni dopo la brutale aggressione, un alunno, di 19 anni del Maffei, residente a San Giovanni Lupatoto si è costituito in questura.
Pestaggio, studente in carcere.
Altri due che facevano parte del «branco» sono stati già individuati: sono partiti in auto verso l’Austria. Resta invece da identificare un’altra coppia
Durante l’interrogatorio ha ammesso di aver colpito Tommasoli: «Non volevo ucciderlo».
di Fabiana Marcolini
Assieme ai carabinieri avevano iniziato fin dal primo maggio a muoversi in una direzione, poi pian piano gli agenti hanno stretto il cerchio e ieri mattina il paziente lavoro di «accerchiamento» tessuto dagli uomini della Digos aveva il volto di un ragazzo di non ancora vent’anni, di buona famiglia e studente modello del liceo classico Scipione Maffei. Ed è Raffaele Dalle Donne, 19 anni, che la notte di giovedì insieme ad altri quattro coetanei ha colpito duramente Nicola Tommasoli, il disegnatore industriale di Santa Maria di Negrar la cui vita da quella notte è appesa a un filo. E dalla tarda mattinata di ieri lo studente simpatizzante dell’estrema destra è in carcere a Montorio con l’accusa di lesioni gravissime. Per il momento, finché Nicola resta in vita.
LA CONFESSIONE. Si è presentato spontaneamente, accompagnato dal suo legale, negli uffici di lungadige Galtarossa e lì è stato interrogato dal sostituto procuratore Francesco Rombaldoni che conduce l’indagine sul pestaggio a Porta Leoni. E ha ammesso. Un interrogatorio lungo, durante il quale ha spiegato l’inizio di quella lite degenerata, in alcuni momenti drammatico perché ha continuato a ripetere che non voleva uccidere il giovane che aveva di fronte.
Ha spiegato, al termine il PM ha disposto il fermo e il giovane è stato condotto in carcere, a Montorio, in attesa dell’udienza di convalida del provvedimento che si terrà nei prossimi giorni. La politica non c’entra, quella reazione, sostengono i difensori, non è stata mossa da nulla di ideologico. Questione di arroganza, pugni e calci per uno sbotto d’ira. Per una sigaretta negata, assurdo.
DUE ALL’ESTERO. «È un dramma che distrugge tutti, soprattutto le famiglie», dice l’avvocato Roberto Bussinello che con il collega Giuseppe Trimeloni assiste l’aggressore, «ci sono solo vittime in questa vicenda, il giovane disegnatore in coma, i suoi genitori e i genitori di questi ragazzi». Altri due giovani che facevano parte del «branco», che sarebbero già stati individuati, pare siano partiti in auto per andare all’estero, in Austria (dove ancora si trovano), subito dopo l’episodio. Gli uomini coordinati dal dirigente della Digos Luciano Iaccarino sanno di chi si tratta e non è escluso che anche in questo caso prevalga il buon senso. E si costituiscano. Non è chiaro invece chi siano gli altri due, potrebbero essere giovani che non frequentavano assiduamente gli altri, che si sono aggregati solo mercoledì. E Dalle Donne ha detto di non conoscerli.
L’APPARTENENZA. «Non è la diversità di credo politico che ha spinto l’aggressore a colpire», sostengono investigatori e difensori. La politica non c’entra ma c’entra l’appartenenza: quel giovane studente è un ultras dell’Hellas, simpatizzante dell’estrema destra e colpito dal provvedimento amministrativo che lo tiene lontano dagli stadi per episodi di violenza commessi in passato durante gli incontri di calcio. Ma quel che è più grave è che rientra in quell’elenco dei diciassette indagati per i pestaggi in centro storico avvenuti tra il marzo 2006 e il giugno 2007. Ed è il più giovane del gruppo. Quei diciassette «bravi ragazzi» per i quali il procuratore Guido Papalia ipotizzò il reato più grave: l’associazione per delinquere allo scopo di compiere aggressioni con l’aggravante della legge Mancino. Perché per diventare «vittima» di calci e pugni bastava anche solo l’abbigliamento o la provenienza geografica.
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E oggi l’ultimo bollettino medico recitava:
"Alle ore 18 il collegio medico ha concluso il periodo di osservazione per l’accertamento di morte di Nicola Tommasoli. I genitori di Nicola hanno espresso il desiderio di donare gli organi e i tessuti.
[...]"
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Questa è una di quelle volte in cui vorrei che i colpevoli fossero consegnati direttamente ai genitori della vittima, e non alla giustizia, specie se si tratta di quella italiana.
Tag:branco no merde
Posted by on May 1, 2008 in
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Ieri mattina il decesso nella sua casa di Burg, vicino a Basilea
E’ morto Albert Hofmann, il padre dell’LSD
Il celebre chimico svizzero si è spento all’età di 102 anni per un attacco cardiaco. Nel 1943 scoprì gli effetti allucinogeni dell’acido lisergico. Per primo si sottopose alla prova della droga, arrivando fino all’overdose da cui uscì indenne. A ottobre è stato proclamato ‘genio vivente’
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Basilea, 30 apr. (Adnkronos/Ign) - Il celebre chimico svizzero Albert Hofmann, meglio conosciuto come il ”padre dell’LSD”, si è spento ieri mattina all’età di 102 anni nella sua casa di Burg, vicino a Basilea, per un attacco cardiaco. La notizia è stata confermata oggi all’agenzia Ats dalla segrataria comunale del piccolo villaggio del Leimental.
Nato a Baden l’11 gennaio 1906, ricercatore nei laboratori del gruppo farmaceutico Sandoz dal 1929 al 1971, Hofmann fu il primo a sottoporsi alla prova della droga allucinogena, incorrendo durante gli esperimenti in varie overdose dalle quali uscì indenne e senza alcun danno alla sua materia grigia. Fu nel 1943 che il chimico scoprì gli effetti allucinogeni dell’LSD, l’acido lisergico. L’LSD è stata la droga che ha cambiato la cultura americana degli anni ’60 e ’70, usata dagli autori della Beat Generation e dai musicisti della scena rock. Nel 1967 viene messa al bando.
Il 16 aprile 1943 è la data del primo ‘trip da acido’ del chimico, che dunque non fu solo lo scopritore ma anche il ‘tester’ della droga allucinogena: mentre manipolava LSD, una goccia cadde sulla sua mano provocandogli strane sensazioni e visioni. Tre giorni dopo, lo studioso provò di nuovo il composto e verificò gli stessi effetti. Albert Hofmann era ben lungi dall’immaginare che negli anni a venire la sua scoperta sarebbe stata glorificata da migliaia di persone. Il chimico prevedeva soprattutto un utilizzo in psichiatria e neurologia.
Nel 1963 terminò il brevetto di fabbricazione dell’LSD e fu quindi possibile produrlo. La sostanza però venne inclusa nella lista degli stupefacenti vietati negli Stati Uniti solo nel 1967, anno in cui la Sandoz cessò la produzione. Il consumo per ragioni mediche non si è interrotto per questo, ma è diventato marginale. Altre terapie e sostanze più efficaci hanno sostituito oggi l’LSD.
Nell’ottobre del 2007 Albert Hofmann è stato inserito nella classifica dei 100 ‘geni viventi’, in prima posizione al fianco di Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web. La classifica è stata realizzata dal ‘Daily Telegraph’ che ha chiesto a sei noti esperti di creatività e innovazione di stilare l’elenco dei 100 geni viventi, dove figurano ai primi posti il finanziere americano George Soros, il leader sudafricano anti-apartheid Nelson Mandela, il biochimico inglese Frederick Sanger, lo scrittore e attore Dario Fo, lo scienziato inglese Steven Hawking, l’architetto brasiliano Oscar Niemeyer e il compositore americano Philip Glass.
Tag:albert hofmann