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Se chiedere è lecito, rispondere è cortesia?

Posted by on Sep 27, 2012 in fiato sul collo, gazzo veronese, movimento 5 stelle, politica

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Dovuta premessa: insisto nel dire che in molti argomenti  sono un perfetto ignorante, ma almeno ho la presunzione di credere che se mi ci metto con un minimo d’impegno, allora certe cose riesco anche a capirle, seppur magari non fino in fondo.

Tornando a quanto chiede il titolo del post, direi che in questo caso non si tratta di cortesia, ma di un dovere, se non un obbligo.

Mi riferisco nello specifico ad uno dei post precedenti, questo in particolare, nel quale espongo il testo dell’istanza che il gruppo a cui appartengo, e che si rifà al MoVimento 5 Stelle, ha presentato all’attuale Amministrazione del comune di Gazzo Veronese, capitanata dal sindaco Andrea Vecchini, esattamente il 26 Luglio 2012.

Nella suddetta istanza si cita l’art. 6 dello Statuto comunale che recita:

“[...] 3. Le istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati, finalizzate alla migliore tutela degli interessi collettivi, vanno rivolte al Sindaco che ne dà informazione alla Giunta comunale e ne promuove il tempestivo esame da parte dei competenti uffici.

4. Entro trenta giorni il Sindaco comunica ai cittadini interessati gli esiti dell’istruttoria, con riserva di fornire le determinazioni conclusive entro un ulteriore termine di trenta giorni, ove reso necessario dalla complessità della materia, esplicitando in ogni caso i motivi degli eventuali dinieghi.

5. Il Sindaco fornisce puntuale informazione sull’esito di tali forme di partecipazioni al primo Consiglio Comunale, in apertura di seduta, in sede di comunicazioni.

6. In conformità a quanto previsto dalla legge, il Comune assicura la partecipazione degli interessati al procedimento amministrativo nelle forme e con le modalità del Regolamento.”

Analizziamo perciò i vari comma.

Comma 3: l’istanza presentata il 26 Luglio è stata velatamente citata durante il Consiglio Comunale del 3 Settembre scorso, peraltro non dall’Amministrazione in carica, ma dal Consigliere di minoranza Giampaolo Boninsegna, a latere della propria, nella quale sostanzialmente chiedeva che venisse ripristinata la “buona abitudine” che era stata avviata dall’amministrazione precedente, di videoriprendere i Consigli, i quali venivano poi pubblicati sul sito del Comune. La proposta è stata bocciata, mentre è stata approvata la formazione di una fantomatica commissione dei capigruppo (in pratica come se fosse Antani…), con il compito di redigere un apposito regolamento riguardante la “spinosa” questione delle riprese audiovisive dei lavori del Consiglio. Il tutto sempre nel nome della trasparenza e della partecipazione dei cittadini.

Comma 4: i cittadini interessati, nella fattispecie io, non hanno ricevuto alcun tipo di comunicazione, né verbale, né scritta a riguardo. Come interpretare allora tale comma, che prevede 30 + eventuali altri 30 giorni di tempo per tali comunicazioni? E in quali modalità? Neanche cercando di emergere con tutte le mie forze dall’ignoranza che mi opprime in materia, non riesco comunque a capire chi altri dovesse essere contattato, visto che l’istanza l’ho presentata e firmata a mio nome. Mah…

Comma 5: ipotizziamo per un momento che il successivo Consiglio del 2 Agosto fosse stato convocato troppo vicino alla data di presentazione dell’istanza, e che per questioni di cui non sono a conoscenza, non fosse stato possibile includere di citarla neanche “in sede di comunicazioni”. Più difficile è credere che ciò non sia stato fatto neppure nel successivo Consiglio del 3 Settembre, nel quale appunto si sarebbe discusso della ormai arcinota questione delle riprese audiovisive dei Consigli Comunali.

Comma 6: in conformità a quanto previsto da non so quale legge, nessuno mi ha mai contattato per dirmi alcunché. Anzi, solo perché ho mandato un sms al Sindaco, che conosco personalmente, ho ottenuto una qualche risposta. Nel sms gli chiedevo se avessero discusso dell’istanza che avevo presentato, ma la risposta è stata che non essendo io un Consigliere comunale, la mia richiesta non andava in Consiglio. Gli rispondo allora che lo sapevo che non sarebbe stata discussa in Consiglio, ma dalla Giunta sì, citando l’art.6! Al che la risposta è stata che l’argomento lo si sarebbe discusso al primo Consiglio utile.

Oggi è il 27 Settembre 2012, e sono passati ormai 63 giorni da quando ho presentato l’istanza. Posso comprendere che la questione delle riprese audiovisive possa risultare più complessa di quanto sembri da fuori, ma mi chiedo quanto ancora dovrò aspettare per ottenere una qualche forma di risposta da un’Amministrazione che sembra votata all’immobilismo?

Io continuerò per la mia strada, e cioè quella di presentare in Municipio istanze e proposte per cercare essenzialmente di migliorare il mio Comune. Se poi le mie proposte dovessero creare un certo imbarazzo, cosa che non escludo a priori, sinceramente non lo ritengo un mio problema.

P.S.: sabato scorso, 22 Settembre, assieme all’amico Ivan Scipioni (GazzoVeroneseonline), ho protocollato altre due istanze, la n°9011, nella quale chiediamo che anche il nostro comune aderisca all’iniziativa del sito di Decoro Urbano, tramite il quale ogni cittadino può segnalare via web situazioni di degrado di ogni genere direttamente all’Amministrazione anche tramite apposite applicazioni per smartphone (cliccando qui potete scaricare le app per iPhone e sistemi Android), e la n°9013, dove chiediamo che vengano pubblicati sul sito del comune gli stipendi dell’intera Giunta comunale, nell’apposita sezione “Trasparenza”.

Staremo a vedere… Stay tuned…

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Mi scusi, dov’è la trasparenza?

Posted by on Aug 31, 2012 in fiato sul collo, gazzo veronese, movimento 5 stelle, politica

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Sarà che forse non cerco bene, che non so tante cose, che forse mi sfugge qualcosa… ma la trasparenza che mi hanno detto ci sarebbe stata, io proprio non la vedo.

Come si può considerare frutto di tale trasparenza il fatto che il prossimo Consiglio Comunale di Gazzo Veronese si svolgerà lunedì prossimo 3 settembre alle ore 12:30, quando la gente è normalmente a pranzo? Chi volesse infatti assistervi si troverebbe di fronte a dover scegliere se mangiare come ogni giorno, oppure saltare il pasto, e magari andare al lavoro e rimanere a stomaco vuoto fino a sera. Il comportamento di questa amministrazione francamente mi lascia alquanto perplesso, e spero vivamente che sia stata una scelta dettata da cause di forza maggiore.

Io mi ero anche fidato dei Riformatori per Gazzo, quando durante la scorsa campagna elettorale, nell’illustrazione del loro programma promettevano che ci sarebbe stata una svolta, che l’amministrazione sarebbe stata più vicina ai cittadini e ai loro bisogni, e che ci sarebbe stata una certa continuità col passato (vedi la questione telecamere in Consiglio Comunale).

A questo proposito, di sicuro c’è che uno dei punti all’ordine del giorno sarà la discussione riguardo la presenza di una telecamera per riprendere gli stessi Consigli Comunali, e la successiva adozione, in caso venisse approvata, di un regolamento per la successiva pubblicazione su internet sul sito del comune. Voglio ricordare che il gruppo MoVimento 5 Stelle di Gazzo Veronese, ad opera del sottoscritto, aveva protocollato nello scorso 26 Luglio un’istanza (qui l’articolo) riguardante tale argomento, e che il consigliere di minoranza Giampaolo Boninsegna, nella scorsa consultazione aveva espresso parere favorevole alla riadozione di tale buona pratica, avendo ravvisato nel verbale della seduta precedente alcuni errori di trascrizione che avevano stravolto il senso di alcune sue frasi.

Come al solito non mi resta che attendere e sperare che prima o poi questa trasparenza salti fuori.

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L’operazione “Fiato Sul Collo” a Gazzo Veronese continua…

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La questione risale ancora alla precedente amministrazione, quando l’ex sindaco Ugo Vecchini, non senza polemiche iniziali, aveva concesso la presenza della telecamera durante il Consiglio Comunale.

Durante poi la campagna elettorale scorsa per eleggere il nuovo Sindaco di Gazzo Veronese, a seguito del commissariamento della suddetta amministrazione Ugo Vecchini, nel nome della trasparenza si erano dette e promesse cose egregie, tra le quali anche quella della volontà di continuare a riprendere i Consigli Comunali per poi renderli disponibili sul sito del Comune di Gazzo Veronese, ma alla condizione che se ne sarebbe discusso durante una delle prime consultazioni.

Ad oggi però, nonostante le richieste del nostro gruppo, non se ne è ancora discusso, e non si sa quando questo succederà.

Per questo stamattina ho protocollato un’istanza nel tentativo di avere una risposta certa e celere a riguardo:

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Al Sindaco
del Comune di Gazzo Veronese (VR)

e p.c. al Consiglio Comunale

Oggetto: istanza, ai sensi dell’art. 6 comma 3 dello Statuto Comunale, riguardanti le videoriprese dei lavori del Consiglio Comunale.

Premesso

  • che il diritto all’informazione è un diritto inalienabile del cittadino, derivato dalla libertà di manifestazione del pensiero e dall’art. 21 della Costituzione Italiana;
  • che l’informazione è un dovere delle istituzioni e un diritto che va salvaguardato e garantito a chiunque voglia fruirne, in ogni forma e modalità essa venga richiesta.

Considerato

  • che il Consiglio Comunale è un evento pubblico la cui audizione è libera e viene svolto per deliberare su temi e questioni di pubblico interesse le quali hanno inevitabilmente un impatto sulla vita del paese e dei cittadini;
  • che durante l’ultima campagna elettorale il gruppo dei Riformatori per Gazzo, nella persona dell’attuale Sindaco Andrea Vecchini, ha espresso la personale volontà di una continuità con la precedente amministrazione di Ugo Vecchini, la quale aveva concesso la presenza di telecamera al solo fine di riprendere i lavori del Consiglio Comunale.
  • che la suddetta espressa volontà era tuttavia subordinata ad una preventiva consultazione tra i membri durante i primi Consigli Comunali, i quali avrebbero dovuto deliberare al riguardo;
  • che già da vari anni in molti Comuni d’Italia, anche limitrofi al nostro, vengono effettuate regolari riprese delle sedute, nella maggior parte dei quali in presenza di uno specifico regolamento redatto ad hoc;
  • che tali registrazioni hanno come unico ed esclusivo scopo quello di portare a conoscenza i lavori del Consiglio Comunale al più alto numero di cittadini che, per qualunque motivo sia lavorativo che personale, non possono assistervi.

Visto

  • che ad oggi il suddetto argomento non è stato incluso in alcun ordine del giorno delle sedute dei Consigli Comunali;
  • che nessuno, compreso il MoVimento 5 Stelle di Gazzo Veronese, ha ancora ricevuto risposta o comunicazione alcuna riguardo l’argomento oggetto della presente istanza.

Per quanto fin qui espresso chiediamo

di inserire nell’ordine del giorno del primo Consiglio Comunale utile l’argomento oggetto della presente istanza, così da poter essere discusso e deliberato. In caso di deliberazione favorevole chiediamo, qualora venisse redatto un regolamento ad hoc, vengano presi in considerazione i seguenti consigli:

  1. Le registrazioni dovranno essere pubblicate sul sito del Comune di Gazzo Veronese http://www.comune.gazzo.vr.it/, nell’apposita sezione dedicata entro quarantotto ore dalla fine dei lavori del Consiglio Comunale.
  2. Le registrazioni dovranno essere pubblicate in forma integrale e in formato accessibile a tutti i sistemi operativi.
  3. Le registrazioni dovranno presentare in uno degli angoli la data attinente a quella del Consiglio, nonché l’ora esatta, per provare l’assenza di eventuali manipolazioni e l’assoluta fedeltà al reale svolgimento della consultazione.
  4. Deve poter essere garantita l’osservanza di una particolare cautela per i dati sensibili e giudiziari, per i quali vige il rigoroso rispetto del principio di stretta necessità. Detto principio comporta che tali dati potranno essere diffusi nei soli limiti in cui ciò risulti necessario ad assicurare il rispetto del principio di pubblicità dell’attività istituzionale. Resta inteso che, in ogni caso, non potranno essere diffusi dati idonei a rivelare lo stato di salute delle persone.
  5. Qualsiasi cittadino, tramite apposito modulo, può richiedere copia della registrazione video di qualsiasi seduta, previo il pagamento del supporto informatico (DVD o CD-Rom)

Il MoVimento 5 Stelle di Gazzo Veronese è a completa disposizione per fornire supporto e collaborazione per un’eventuale stesura di un “Regolamento per le riprese audiovisive del Consiglio Comunale”.

Certi di un gentile riscontro, porgiamo distinti saluti

Gazzo Veronese li, 26 luglio 2012

Alessio Lorenzon
In rappresentanza MoVimento 5 Stelle di Gazzo Veronese

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Speriamo davvero questa volta di avere almeno una risposta da un’amministrazione che pare avere dimenticato che cosa voglia dire la tanto sbandierata trasparenza durante la campagna elettorale.

Voglio solo ribadire che volendo, le riprese possono essere svolte a costo zero, cosa che di questi tempi non fa proprio male, che esse rappresentano l’espletamento del dovere di informazione che tutte le istituzioni devono garantire, ed è un complemento agli atti ufficiali per informare i cittadini su quello che vuol dire amministrare una seppur piccola realtà qual è un Comune come il nostro.

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Mamma! ESCo a risparmiare!

Posted by on Jun 19, 2012 in gazzo veronese, movimento 5 stelle, risparmio energetico

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Risparmio energetico a costo zero grazie alle ESCo
Numerose opportunità di risparmio energetico vengono tralasciate perché troppo onerose da finanziare, oppure perché considerate non essenziali. Ad esempio, ad un Comune possono mancare i fondi necessari per investimenti in efficienza energetica e impianti a fonti rinnovabili (in particolare, da quando vige il patto di stabilità), o invece un’azienda può considerare quello energetico un tema marginale rispetto alla propria attività principale. Più spesso ancora avviene che aziende ed enti pubblici non siano in grado di valutare i risparmi energetici ed economici conseguibili e soprattutto non siano a conoscenza delle opportunità che hanno a disposizione per affrontare questi problemi. Eppure oggi esistono imprese specializzate nella identificazione e conseguimento del risparmio energetico a costo zero per i committenti, le cosiddette Società di servizi energetici o ESCo.
Le ESCo (Energy Service Company) sono nate negli Stati Uniti verso la fine degli anni ’70 a seguito della crisi energetica che aveva provocato bruschi aumenti dei prezzi dell’energia. Fu allora che alcuni produttori di sistemi di controllo e di regolazione energetica, alcune società di consulenza energetica e i dipartimenti tecnici dei grandi produttori e distributori di energia, identificarono una nuova modallità per vendere le soluzioni tecnologiche  da loro sviluppate, e cioè finanziarle direttamente. La cosa ebbe successo e la domanda di questo tipo di soluzione aumentò progressivamente, portando alla nascita di società autonome e dedicate.

Da alcuni anni, e a seguito del forte impulso fornito dalla Direttiva 2006/32/Ce sull’efficienza degli usi finali dell’energia, queste società si sono diffuse anche in Italia.

Il primo riconoscimento formale del  ruolo delle ESCo avviene con il Dm 20 luglio 2004, nelle cui Linee guida si legge che le ESCo sono le “società, comprese le imprese artigiane e le loro forme consortili, che (…) hanno come oggetto sociale, anche non esclusivo, l’offerta dei servizi integrati per la realizzazione e l’eventuale successiva gestione di interventi per la riduzione dei consumi energetici”.
Il Dm 30 maggio 2008 specifica poi che la ESCo è una “persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici, ovvero altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell’utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti”.

Il meccanismo di base

Le ESCo sono soggetti specializzati, che:

• reperiscono le risorse finanziarie richieste,

• eseguono la diagnosi energetica, lo studio di fattibilità e la progettazione,

• realizzano l’intervento,

• conducono, post intervento,  la manutenzione e l’operatività.

Esse agiscono utilizzando, quando necessario, il meccanismo del Finanziamento Tramite Terzi (FTT).

In pratica, le ESCo offrono – a costo zero per l’ente pubblico o l’azienda – la diagnosi, il progetto, gli interventi di efficientamento e la gestione energetica post intervento. Stipulano con l’ente pubblico o l’azienda un particolare contratto che consente loro di retribuirsi con i risultati dell’intervento (risparmio energetico) e con gli incentivi nazionali all’efficienza energetica e alle rinnovabili.

Gli interventi delle ESCo

Le ESCo agiscono in tutti gli ambiti in cui un singolo intervento o la combinazione di diversi interventi possono generare risparmi di energia. Da un punto di vista generale, le ESCo possono dunque proporre progetti che integrano interventi di efficienza energetica e impianti a fonti rinnovabili. In linea di massima, finora le ESCo si sono però particolarmente specializzate nei settori dell’efficienza energetica e degli impianti di produzione di energia che danno diritto ai Certificati Bianchi e cioè:

• climatizzazione degli ambienti con recuperi di calore in edifici precedentemente climatizzati con energia non rinnovabile,
• impianti a biomassa per produzione di calore, pannelli solari, calore geotermico a bassa entalpia, impianti cogenerativi,
• illuminazione pubblica, illuminazione d’interni commerciali e industriali,
• gestione ottimale dei contratti di fornitura energetica.

In linea di massima le ESCo offrono ai loro clienti un servizio integrato, ossia la progettazione o riprogettazione degli impianti in una logica di risparmio, l’installazione e poi la manutenzione e gestione degli impianti stessi.

Un altro beneficio che deriva dall’intervento di una ESCo è  che – occupandosi della gestione degli impianti – è questo soggetto che si fa carico di gran parte dei problemi di conduzione (manutenzione, sostituzione degli apparecchi difettosi, ecc.). L’affidamento si interrompe solo quando, alla fine dei pagamenti, la proprietà degli impianti è definitivamente ceduta all’impresa o ente beneficiario dell’intervento.

Come si ripagano le ESCo: risparmio e Certificati Bianchi

La ESCo fornisce un miglioramento dell’efficienza energetica di un impianto individuando le soluzioni tecniche e – in linea di massima – le forme di finanziamento più adatte. La sua remunerazione è strettamente legata alla quantità di energia risparmiata (soluzione tecnica) in relazione con l’investimento fatto (identificazione delle migliori condizioni di finanziamento). E’ dunque il risparmio economico stesso fornito dall’intervento a retribuire in parte la ESCo: il proprietario dell’impianto in pratica continua a pagare la stessa cifra  che pagava prima dell’intervento e con la differenza rimborsa la ESCO.

In realtà le ESCo hanno la possibilità di fare utili soprattutto perché hanno diritto a ottenere Certificati Bianchi in numero corrispondente all’efficienza energetica realizzata dall’insieme dei loro interventi. I certificati vengono rivenduti alle società di distribuzione di elettricità e gas a cui è imposto per legge di realizzare determinate quote di efficienza energetica o di acquistare le quote corrispondenti sul mercato (vedi voce nel menu di sinistra).

Alcuni osservatori ritengono che l’incentivo sia in grado di coprire poco più del costo del progetto, e che solo l’efficienza del progetto stesso e dunque i risparmi che ne derivano rendono le cose vantaggiose per la ESCo.
In realtà, in una prima fase, molte ESCo hanno abusato di progetti per nulla costosi e molto remunerativi (ad esempio la diffusione a pioggia di lampadine efficienti). I controlli dell’Autorità e gli stessi “interventi ammissibili” sono però diventati più stringenti e dunque gli incentivi vengono meglio utilizzati.

Chi mette i capitali d’investimento?

Fermo restando che il motore che ha dato impulso alle ESCo è certamente costituito dagli incentivi dei Certificati Bianchi, è evidente che trattandosi spesso di interventi molto costosi, deve entrare in gioco una terza parte, quella cioè che finanzia le operazioni rendendo disponibili i capitali iniziali: una banca o una società finanziaria.

In linea di massima, è la stessa ESCo ad avere un suo interlocutore bancario privilegiato, riuscendo così a garantire al suo cliente la soluzione completa del problema, sia dal punto di vista tecnico che  finanziario. In questo caso la responsabilità ufficiale è completamente della ESCo. Ma può avvenire il contrario, e cioè che l’azienda, o l’ente che vuole effettuare interventi di efficienza energetica abbiano una diretta apertura di credito e che la ESCo intervenga solo per la parte tecnica. Il meccanismo di fondo è comunque identico: cambierà solo il tipo di contratto.

La qualifica ESCo, le forme societarie

Per qualificarsi come ESCo è necessario solo che nell’oggetto sociale sia specificato il ruolo di operatore nel settore dei servizi energetici integrati.

Le ESCo che operano sul mercato hanno provenienze molto diverse. In alcuni casi sono associate ad un distributore di energia elettrica o gas, altre volte derivano da società che forniscono sistemi di climatizzazione al settore immobiliare. In altri casi ancora sono imprese che offrono servizi di gestione dell’energia o consulenze sui processi organizzativi e di gestione energetica. Oppure ancora sono sotto-settori di imprese che costruiscono grandi impianti chiavi in mano.

La maggior parte delle ESCo presenti sul mercato sono imprese private, ma esistono anche ESCo a statuto pubblico/privato che sono organizzate per facilitare gli interventi negli enti pubblici. E’ loro consentito infatti di usufruire della semplificazione amministrativa che consente di prendere in affidamento diretto gli interventi, superando gli obblighi sugli appalti pubblici (Dlgs 18 agosto 2000, n. 267 e Finanziaria 2002).

Per orientarsi nel sempre più ricco panorama delle ESCo, è meglio valutare attentamente le competenze e le realizzazioni di ognuna per verificare se corrispondono al tipo di intervento che si vuole effettuare.
L’Autorità per l’Energia pubblica comunque l’elenco delle ESCo che hanno ottenuto certificazioni dei risparmi energetici conseguiti, e dunque Certificati Bianchi.

Le tipologie di contratto

Le diverse combinazioni di servizi offerti dalle ESCo danno luogo a diversi tipi di contratti. Ciò che cambia è sostanzialmente il rapporto intercorrente fra i tre soggetti principali: ESCO, utente, istituto di credito.

Energy performance contract (EPC)

Quando i soggetti implicati sono solo due (ESCo e cliente), in quanto è una di queste due parti che garantisce il finanziamento e lo gestisce, si potrebbe avere un “contratto di performance energetica”, EPC.  E’ la ESCo che gestisce non solo l’intervento, ma la successiva fornitura di energia. Il contratto è basato sul risultato di risparmio energetico che si conseguirà e la ridistribuzione dei risparmi dipende da come è ripartito l’investimento e dallo schema contrattuale prescelto.

I due schemi più noti di EPC sono lo lo “shared savings” (risparmi condivisi) e il “guaranteed savings” (risparmi garantiti).

Con il primo, i due contraenti si suddividono i risparmi conseguiti in modo percentuale, a seconda di quanto hanno investito, per un periodo fissato. Si ha dunque un risultato economico variabile per entrambi.

Con il secondo vengono invece stabilite, per il periodo necessario, rate prefissate di pagamento alla ESCo, sulla base di un risparmio garantito per il cliente (dunque la rata sarà inferiore alla precedente spesa energetica). In questo caso il cliente ha benefici certi, mentre i ricavi della ESCo sono variabili.

Contratto di finanziamento tramite terzi (FTT)

Il meccanismo è sostanzialmente identico al precedente, con la differenza che il finanziamento è fornito da una banca o da altro organismo finanziario che viene coinvolto dalla ESCo. Dal punto di vista del beneficiario non vi è differenza tra questi contratti. Per la ESCo può risultare una facilitazione non solo in termini di disponibilità finanziarie, ma anche perché l’istituto di credito ha maggiore competenza nella valutazione dei rischi che riguardano l’impresa committente.

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Articolo tratto da http://www.nextville.it/index/807

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.nextville.it/

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Gazzo Veronese in MoVimento

Posted by on Mar 24, 2012 in elezioni, gazzo veronese, movimento 5 stelle, politica
Lo stemma del comune

Lo stemma del comune di Gazzo Veronese

Il 6 e 7 Maggio prossimi si svolgeranno le Elezioni Amministrative del 2012 e riguarderanno soltanto le Elezioni Comunali. In totale andranno alle urne 1.020 comuni di cui 777 appartenenti a Regioni a statuto ordinario e 243 a Regioni a statuto speciale.

E Gazzo Veronese è uno di questi.

La storia recente del comune ha visto i Riformatori per Gazzo, storicamente capeggiati da Stefano Negrini, governare il comune quasi indisturbati per svariati anni, e che solo con la scorsa tornata elettorale del 2009 hanno dovuto tirare i remi in barca e sedere dal lato opposto del tavolo consiliare con il capogruppo Giorgio Vecchini, contrapposti alla lista vincente che si riconduceva alla Lega Nord, guidata da Ugo Vecchini, colonnello dell´esercito in pensione.

Dopo lo scioglimento della Giunta lo scorso 30 Gennaio, il comune è di fatto senza una guida, e quasi subito sono cominciati i “giochi” per cercare di comporre le varie liste che si dovranno confrontare tra poco più di un mese. E’ quasi ridondante riportare che la prima che si è palesata è quella dei Riformatori per Gazzo, che presenta per l’occasione il candidato sindaco Andrea Vecchini, chiamato a guidare una squadra caratterizzata da un certo ricambio generazionale e che «rappresenti un segno di continuità tra l´ex amministrazione di Stefano Negrini e con uno sguardo verso il futuro».

La seconda lista annunciata è quella di Giampaolo Boninsegna, artefice della caduta dell´ex sindaco leghista, che si appresta a guidare il Gruppo Impegno Civico per Gazzo, composto da alcuni consiglieri uscenti e da esponenti della società civile del paese. A dirla tutta la discesa in campo dell’ex vicesindaco era già nell’aria all’indomani dello scioglimento della Giunta del 30 Gennaio.

La terza compagine è quella dell’ex sindaco Ugo Vecchini appunto, che ha raccolto tra le sue fila alcune «persone che non essendo tutte leghiste, si identificano nel candidato sindaco e con il suo modo di amministrare». Come commenta l’ex colonnello: «La lista è rinnovata in larga parte con gente semplice e onesta, che si presenta per la prima volta in politica, animata da una grande volontà del fare nel mondo del volontariato, perché politica è mettersi al servizio dei cittadini che vivono del proprio lavoro». Staremo a vedere allora.

E’ ormai certa poi la presenza anche di una quarta lista, condotta da uno dei consiglieri uscenti, Daniele Cottarelli, ma al momento chi scrive sa ancora poco a riguardo.

E poi signore e signori, è successo quello che alcuni, forse addirittura molti hanno temuto, mentre altri contemporaneamente altri auspicato. E’ infatti cosa fatta la composizione della quinta lista, di stampo esclusivamente civico, facente riferimento al MoVimento 5 Stelle creato dal tanto carismatico quanto agguerrito politicamente Beppe Grillo. La lista, che molto probabilmente si chiamerà Gazzo a 5 Stelle, ha ottenuto la certificazione dei componenti direttamente dallo staff del MoVimento e la concessione all’utilizzo del simbolo del MoVimento. E il sottoscritto Alessio Lorenzon, nonché autore del presente blog, farà parte della suddetta lista.

Ne vedremo delle belle! Per intanto è iniziata la sfida alla raccolta delle firme per poter presentare ufficialmente la lista alle prossime elezioni. Ne serviranno tra le 60 e le 120, e abbiamo tempo fino a domenica 1° Aprile.

Stay tuned…

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