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20 settembre 1997

Posted by on Jun 26, 2007 in Senza categoria
A molti questa data non dirà sicuramente niente, ma per me ha un’importanza enorme.
Tutto comincia circa alle nove e mezza di questa afosa serata.

Zapping serale, alla ricerca di qualcosa di valido da guardare in TV, il tutto finalizzato ad evitare qualsiasi contatto con libro e appunti di Enologia II (devo farlo prima o poi sto esame, cribbio!).
Capito su MTV e ad un certo punto passano le immagini del concerto degli U2 al Campovolo di Reggio Emilia, per capirci lo stesso luogo in cui si è svolto anche quello del Liga.

E lì la mente ha cominciato a sfornare ricordi di quella magnifica giornata.
Perché sì: ero uno dei 150000 spettatori paganti presenti a quel concerto.
Avevo prenotato i biglietti appena saputo che gli U2 sarebbero arrivati in Italia e che avrebbero tenuto il concerto non distante da casa mia (l’altro era programmato il giorno prima a Roma). E non costavano mica poco per l’epoca: 66.000 lire!
Questo accadeva in Febbraio.

Fu una giornata memorabile: eravamo in quattro, partiti alle sette di mattina, arrivammo alle nove davanti al cancello secondario, dove fortunatamente non c’era una gran folla (se circa 2000 persone si possono definire così…!)
Nei giorni precedenti avevamo saputo che data la grossa vendita, avrebbero aperto i cancelli non prima delle 16, al contrario di quanto era stampato sul biglietto, cioè alle 18, se non mi ricordo male…
Per nostra fortuna li aprirono poco dopo mezzogiorno.
Ricordo che facemmo una corsa a tutta verso i cancelli principali, superammo il controllo senza nessun problema e infine ci rimettemmo a correre verso il palco, che sembrava non si avvicinasse mai, tanto era distante.
Una volta assicurati un angolino in cui stare almeno seduti, a circa venti metri di fonte al palco, cominciammo ad aspettare che arrivasse sera.
Per fortuna la giornata non era particolarmente calda, nonostante ci fosse il sole.

E alle 21 il concerto iniziò…
Furono due ore di pelle d’oca, canzoni a squarciagola (nonostante non sapessi bene l’inglese le sapevo a memoria lo stesso!), sacchetti d’acqua che lo staff organizzatore continuava a lanciare anche durante il concerto, effluvi di sostanze fumigene di chiara provenienza… e anche qualche lacrima, da tanta era l’emozione.

Una cosa indimenticabile, uno di quei ricordi che mi porterò sempre appresso con gioia, anche perché niente aveva rovinato quella magnifica giornata: la compagnia, lo stare insieme, il palco immenso, l’acustica perfetta, le immagini giganti che passavano sul megaschermo dietro la band (largo quasi tutto il palco, cioè 50 metri per 17!), la gente che cantava e che sentivi unita…

Ancora oggi se ci penso mi viene la pelle d’oca.

E, dulcis in fundo, stasera non ho resistito a guardarmi l’intero concerto.

Grazie U2!

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