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Cronache Spaziali
Posted by on Jun 9, 2008 in Senza categoria

Sembrava una tranquilla notte come le altre sul pianeta Terminus, e il comandante Hari Seldon si stava rilassando nella propria stanza sorseggiando un calice del miglior vino rosso prodotto sul pianeta, pensando alla giornata appena trascorsa.
I recenti avvenimenti, forse di poco conto per la popolazione normale, lo riempivano tuttavia di un orgoglio via via crescente.
Le miniere recentemente ampliate cominciavano a produrre un’ingente quantità di materiali, tanto che nella mattinata il Centro Ricerche aveva potuto annunciare l’avvio dello sviluppo del livello 3 del motore iperspaziale.
"Ancora un miglioramento e finalmente le leggendarie Navi da Battaglia delle cronache antiche potranno risorgere dalle ceneri del passato. – pensò Hari, continuando a sorseggiare placidamente il proprio calice di vino e ad ammirare l’infinito brillìo delle stelle.
Il rumore della porta scorrevole che si apriva e che poi si richiudeva ruppe appena il silenzio che aleggiava nella stanza.
I piccoli passi avanzarono un po’ e poi si interruppero.
– Buone notizie? – disse Hari senza distogliere lo sguardo dal panorama che aveva di fronte.
Era Stor, la tigre addetta al controllo spaziale, l’unica nella base ammessa ad interrompere la placida atmosfera delle ore di riposo del comandante.
– Sì, signore. – disse Stor con la voce che tradiva appena una certa eccitazione – Abbiamo appena ottenuto degli ottimi rapporti di spionaggio. Un bersaglio facile, una buona quantità di risorse e neanche troppo lontano. -
Il silenzio ricadde nella stanza, facendogli temere che Hari non fosse completamente d’accordo e fiducioso di tali rapporti.
In realtà quegli istanti gli servivano per godersi il momento antecedente la battaglia e per sentire l’eccitazione della caccia che cominciava a pervadergli le vene.
– Bene Stor, allora sai già cosa fare.
La tenue tensione che si era appena creata si ruppe e Stor sorrise, mostrando i canini.
– Sì, signore. Procedo immediatamente ad avvisare il Comando Spaziale di prepararsi a partire. Con permesso, signore…
Stor uscì dalla stanza accompagnato dai soliti piccoli passi.
Una volta richiusa la porta scorrevole dietro Stor, Hari sorrise.
Pochi minuti dopo dalla grande finestra poté ammirare i bagliori dei motori ad impulso che accompagnavano le navi, ognuna verso il proprio obiettivo.
– Buona fortuna, e tornate fieri e vincitori – disse, e li salutò infine con un ruggito di soddisfazione per le proprie squadre.
Qualche ora dopo Stor riapparve dietro la porta, e l’espressione del volto, nettamente soddisfatta, tradiva un leggero imbarazzo.
– Sono giunti i rapporti sulle battaglie. Successo completo su tutti i fronti, tranne uno. Un caccia leggero dei nostri è stato purtroppo abbattuto in uno degli scontri.
Hari lo guardò con gli occhi consolatori di chi ha visto e comandato innumerevoli battaglie.
– Non preoccuparti, quel nostro compagno sarà onorato da tutti gli ordini militari, e il suo sacrificio non sarà considerato vano. Ora vai a goderti la vittoria con tutti gli altri.
– Signorsì, signore! – e quasi di corsa Stor uscì e si avviò verso la sala comandi, da dove provenivano i ruggiti di gioia delle giovani tigri cadette.
I recenti avvenimenti, forse di poco conto per la popolazione normale, lo riempivano tuttavia di un orgoglio via via crescente.
Le miniere recentemente ampliate cominciavano a produrre un’ingente quantità di materiali, tanto che nella mattinata il Centro Ricerche aveva potuto annunciare l’avvio dello sviluppo del livello 3 del motore iperspaziale.
"Ancora un miglioramento e finalmente le leggendarie Navi da Battaglia delle cronache antiche potranno risorgere dalle ceneri del passato. – pensò Hari, continuando a sorseggiare placidamente il proprio calice di vino e ad ammirare l’infinito brillìo delle stelle.
Il rumore della porta scorrevole che si apriva e che poi si richiudeva ruppe appena il silenzio che aleggiava nella stanza.
I piccoli passi avanzarono un po’ e poi si interruppero.
– Buone notizie? – disse Hari senza distogliere lo sguardo dal panorama che aveva di fronte.
Era Stor, la tigre addetta al controllo spaziale, l’unica nella base ammessa ad interrompere la placida atmosfera delle ore di riposo del comandante.
– Sì, signore. – disse Stor con la voce che tradiva appena una certa eccitazione – Abbiamo appena ottenuto degli ottimi rapporti di spionaggio. Un bersaglio facile, una buona quantità di risorse e neanche troppo lontano. -
Il silenzio ricadde nella stanza, facendogli temere che Hari non fosse completamente d’accordo e fiducioso di tali rapporti.
In realtà quegli istanti gli servivano per godersi il momento antecedente la battaglia e per sentire l’eccitazione della caccia che cominciava a pervadergli le vene.
– Bene Stor, allora sai già cosa fare.
La tenue tensione che si era appena creata si ruppe e Stor sorrise, mostrando i canini.
– Sì, signore. Procedo immediatamente ad avvisare il Comando Spaziale di prepararsi a partire. Con permesso, signore…
Stor uscì dalla stanza accompagnato dai soliti piccoli passi.
Una volta richiusa la porta scorrevole dietro Stor, Hari sorrise.
Pochi minuti dopo dalla grande finestra poté ammirare i bagliori dei motori ad impulso che accompagnavano le navi, ognuna verso il proprio obiettivo.
– Buona fortuna, e tornate fieri e vincitori – disse, e li salutò infine con un ruggito di soddisfazione per le proprie squadre.
Qualche ora dopo Stor riapparve dietro la porta, e l’espressione del volto, nettamente soddisfatta, tradiva un leggero imbarazzo.
– Sono giunti i rapporti sulle battaglie. Successo completo su tutti i fronti, tranne uno. Un caccia leggero dei nostri è stato purtroppo abbattuto in uno degli scontri.
Hari lo guardò con gli occhi consolatori di chi ha visto e comandato innumerevoli battaglie.
– Non preoccuparti, quel nostro compagno sarà onorato da tutti gli ordini militari, e il suo sacrificio non sarà considerato vano. Ora vai a goderti la vittoria con tutti gli altri.
– Signorsì, signore! – e quasi di corsa Stor uscì e si avviò verso la sala comandi, da dove provenivano i ruggiti di gioia delle giovani tigri cadette.