Vocabolario Veronese
Ecco un piccolo spaccato della mia terra. Godetevelo!
VOCABOLARIO VERONESE - GARSANTI
Traduzione dialetto veronese -> italiano:
* Cagon.
Caccone, colui che espleta funzioni escretorie frequentemente;
persona vanitosa, boriosa:
Sto butin l’é ‘n cagon! (Questo bambino continua a defecare!)
Basta far el cagon e sbàssa le récie! (Basta pavoneggiarti e stai più con i piedi per terra!).
* Cassar.
Inserire con forza, con violenza (cazzare):
Ma va a fartelo cassar (ma vai a fartelo inserire violentemente; figurato dispregiativo) -
Variante: va a fartelo stra-cassar (ancora più violentemente)
Ah…i me l’ha cassà ne l’organo (ah…mi hanno gabbato).
* Casso.
Termine volgare con il quale si identifica l’organo maschile; altresì usato come intercalare durante discussioni o dialoghi informali:
Casso, dal bon? (Accidenti, davvero?)
Col casso che pago!(Non ho alcuna intenzione di sborsare quella cifra!)
No te capissi un casso (non capisci niente)
Te me sté proprio sul casso (mi sei proprio antipatico!).
* Chetacagà.
Trad. lett. Colei che ti ha generato. Espressione tipica utilizzata come intercalare durante diverbi, dialoghi informali, discussioni:
Chetacagà! (Accidenti!)
Ma va in cul, chetacagà! (Ma dai, lascia perdere!)
Vien qua… chetagagà! (Vieni qua… non farti pregare!)
Variante: Chetastracagà! (Accidenti, maledizione!!).
* Coa.
Coda: prolungamento della spina dorsale che pende di massima dal corpo dei quadrupedi, nel lato opposto al capo, dove finisce la schiena; in senso figurato anche l’attributo maschile:
G’ho pestà la coa al can (ho pestato la coda al cane)
I m’ha dìto che el Cioci el g’ha ‘na coa impressionante! (mi hanno detto che il Ciocci ha un pene molto lungo!).
* Cojon (plur. cojoni)
Volg. testicolo/i; di persona tonta, ingenua:
Sèntandome me son s-chisà un cojon (Sedendomi mi sono schiacciato un testicolo)
Te sì un cojon! (Se uno sciocco!)
Che faccia da cojon! (Che espressione da ebete!)
Ho ciapà ‘na sbàlonada nei cojoni (Ho preso una pallonata nei testicoli)
Ghe n’ho i cojoni pieni (Sono proprio stufo)
Te m’è rotto i cojoni (Mi hai stufato)
Durante un’accesa discussione: "Sti do cojoni…!" (Ma ti puoi immaginare…!)
Spacacojoni (Rompiscatole).
* Hdì (pron. accadì).
Esclamazione (da Vaccadì):
Hdì i m’ha inculà el Ciao (Perbacco mi hanno rubato il motorino)
Hdì che gnòcca (Accidenti che graziosa fanciulla)
(piantando un chiodo con il martello) Hdì che s-chisòn al diel! (Santo cielo che pressione violenta al dito)
Hdì ho perso el quàia (Noooo, ho perso il portafoglio).
* Imbugà.
Appesantito, congestionato, con sintomi di indigestione:
Casso, ho magnà come un mas-cio e me son imbugà! (Accidiavolo ho mangiato in modo scriteriato e penso di essere in preda ai sintomi tipici di una indigestione)
Vaccadì, te còri come se te fossi imbugà: animo vecio! (Perbacco, corri come se avessi appena finito di mangiare il pranzo di Natale: orsù muoviti!).
* Mantoan.
Mantovano (abitante di Mantova); dispregiativo:
Quel mantoan a Porta Nòa el stà andando de sicuro a roje (Quel mantovano sta di sicuro cercando compagnia per la notte)
Te sì onto come un mantoan (Sei proprio sporco, sudicio!)
Te sì peso de un mantoan (Se una persona inaffidabile, falsa, grezza e sporca)
Mantoan de merda (Mantovano disgraziato).
* Ovi.
Uova; volg. testicoli:
La galina ancò l’ha cagà fora trì ovi (La gallina oggi ha fatto tre uova)
Te mé roto i ovi (Mi hai stufato)
Me casca i ovi (Sono demoralizzato)
Tòcate i ovi (Lascia stare le mie cose).
* Rojon.
Donna senza classe, con atteggiamenti equivoci, tipici da prostituta:
Vàrda la Gina: l’è proprio un rojon! (Guarda la Gina: ha l’atteggiamento tipico delle prostitute!)
Che bel rojon! (Che ragazza appariscente, poco elegante, ben dotata, un po’ volgare e sgraziata ma ideale per una botta e via!).
* Rumar.
Cercare con foga tra vari oggetti, selezionare :
Pròa a rumar ne le sgàuie (Prova a cercare nelle immondizie)
E rumar da ‘n altra parte? (E cercare altrove?)
Ma rumate i ovi (Ma cerca tra le tue cose) –
Proverbio : Ci ruma càta ossi (Chi cerca trova)
Rumaruma (bancarelle che vendono tutto a poco prezzo).
* Ruto.
digerire emettendo forte rumore, di persona/cosa non bella:
Ho tirà ‘n ruto che ho rebaltà me sìo (Ho digerito talmente forte che il fratello di mio papà è caduto dalla sedia, in senso figurato) –
La tò morosa l’è proprio un ruto (La tua morosa non è assolutamente paragonabile ad una modella!).
* Scoresa.
Peto, flutolenza:
L’ha tirà ‘na scoresa che el m’ha spetenà! (Ha emesso un peto veramente potente).
P.S.: la versione sopracitata è riferita al dialetto parlato in città e nelle sue vicinanze. Siccome abito in provincia ci sono delle inevitabili differenze. Ma vi assicuro che il succo è lo stesso!
Hola!